Signor Presidente, il gruppo Sinistra Democratica Per il Socialismo europeo è favorevole alla conversione in legge del decreto-legge 2 luglio 2007, n. 81, recante disposizioni urgenti in materia finanziaria, non solo per le responsabilità che ci derivano dall'essere parte della maggioranza che sostiene il Governo, ma soprattutto perché ne condividiamo i presupposti e i contenuti.Condividiamo, infatti, la scelta di impegnare una parte consistente delle maggiori entrate tributarie nella direzione della spesa e verso il miglioramento delle condizioni di vita degli anziani ultrasessantaquattrenni che si trovano a percepire pensioni sotto la soglia minima. Così come sosteniamo gli interventi a favore dei giovani per il riscatto a fini pensionistici degli anni di laurea e per il ricongiungimento dei diversi periodi assicurativi.Sosteniamo, altresì, gli interventi a favore dei giovani per il riscatto ai fini pensionistici degli anni di laurea e per il ricongiungimento dei diversi periodi assicurativi. Sosteniamo gli interventi volti a garantire l'Italia il pieno assolvimento degli impegni che derivano dalla partecipazione alle missioni di pace e di aiuto umanitario.Si tratta nell'insieme di un complesso di misure urgenti, volte a dare sostegno ad alcuni settori dell'economia e a sollevare le amministrazioni centrali dello Stato e gli enti locali dalle difficoltà in cui sono venuti a trovarsi, a causa dell'eccessiva rigidità della spesa che deriva dai rigorosi criteri stabiliti con la manovra finanziaria dello scorso anno.Gli stessi presupposti di necessità e di urgenza hanno fatto sì che il decreto-legge in discussione, ad esame già avviato in Commissione bilancio, si arricchisse di ulteriori misure proposte dal Governo, che ne hanno ampliato fortemente i cambi di intervento e la portata finanziaria.Si è provveduto ad estendere a banche ed assicurazioni i benefici relativi al cuneo fiscale, a dare attuazione alla sentenza della Corte di giustizia europea in materia di detraibilità dell'IVA sulle auto e i veicoli aziendali, a dare formalizzazione legislativa al recente accordo intercorso tra il Governo e le organizzazioni dei lavoratori autonomi, in materia di valenza probatoria degli studi di settore, che rappresenta un passo in avanti decisivo nella direzione della costruzione di un rapporto più sereno e fiducioso tra amministrazione finanziaria e mondo delle piccole e medie imprese, dell'artigianato e del commercio.Le aggiunte in corso d'opera, per quanto significative ed importanti, non modificano, tuttavia, l'impostazione originaria del decreto-legge in esame, la sua ragione d'essere, la ragione per la quale era stato emanato, ossia la necessità di stabilire l'ammontare delle maggiori entrate nette - che sono state fissate in 7.403 milioni di euro per il 2007, 10.065 milioni per il 2008 e 10.731 milioni di euro per il 2009 - e deciderne l'utilizzo nell'ambito degli obiettivi di politica economica, che vengono evidenziati dal Documento di programmazione economico-finanziaria per gli anni 2008-2011. Vi è stato - ed esiste tuttora nel Paese - un acceso dibattito in merito alla destinazione dell'extragettito. Spesso, però, finisce in secondo piano il dato di sostanza, cioè che vi è a disposizione un surplus di risorse finanziarie, non per un accadimento miracolistico, ma perché quest'anno il Governo ha condotto una politica e un'azione incisiva sul fronte delle entrate.È possibile ora discutere della destinazione dell'extragettito perché la linea del rigore e del rifiuto dei condoni non solo non ha depresso l'economia - come avevano strepitato le «Cassandre» liberiste della destra - ma ha prodotto buoni frutti, assicurando un consistente gettito di risorse, che non è episodico e non è contingente, ma ha carattere strutturale, visto che maggiori e più consistenti entrate sono previste anche per i prossimi anni.Il gruppo Sinistra Democratica. Per il Socialismo europeo sostiene, su questo fronte, l'azione del Governo e del Ministro Visco. Tuttavia, la battaglia per contrastare efficacemente l'elusione e l'evasione fiscale non può essere considerata conclusa. Essa richiede un'ulteriore intensificazione degli sforzi, perché nel nostro Paese l'economia sommersa è consistente e nettamente superiore alla media degli altri Paesi europei.Per la prima volta, dopo molti anni, non si è resa necessaria una manovra correttiva dei conti in corso d'esercizio.La manovra dello scorso anno ha consentito di rimettere a posto i conti e di ricostituire l'equilibrio finanziario dello Stato dopo che esso era stato fortemente compromesso nei cinque anni di Governo della destra. Altro che formica e cicala!Agli italiani sono stati chiesti consistenti sacrifici ed è stato chiesto di pazientare per l'avvio di incisive politiche per lo sviluppo e l'equità sociale. Adesso, tuttavia, non si poteva ulteriormente eludere il tema di far camminare assieme, con la stessa intensità, risanamento, equità e sviluppo. Avrebbe significato accettare la politica dei due tempi: subito il risanamento e chissà quando l'equità e lo sviluppo, fino a perdere ogni incisività riformatrice. Non è possibile ragionare in astratto, senza fare riferimenti alla situazione oggettiva in cui versano tanti cittadini e tanti lavoratori. Non è possibile dimenticare che nel nostro Paese si è accumulato un grande disagio sociale, con uno stato di sofferenza di larghe fasce di popolazione, che vive sotto la soglia di povertà e che non riesce a reggere i ritmi del costo della vita.Esistono un disagio e una sofferenza forti nel mondo del lavoro dipendente dei pensionati e dei giovani precari, senza futuro e senza diritti. Nel nostro Paese, ci sono una cronica insufficienza degli interventi a favore dell'innovazione, della ricerca, della scuola e dell'università e una cronica inadeguatezza della dotazione infrastrutturale, che si è aggravata negli anni di Governo della destra, che mette a rischio la capacità competitiva della nostra economia.Il Governo di centrosinistra come avrebbe potuto rimanere insensibile alle attese che provengono dal Paese ed evitare di dare prime e puntuali risposte? Pertanto, ha fatto bene il Governo a sottrarsi alle pressioni dei grandi poteri economici e mediatici e a rifiutarsi di sottostare alle indicazioni degli organismi finanziari dell'Unione europea di destinare l'intero extragettito al risanamento dei conti. Sarebbe stata una scelta sbagliata sul piano sociale e, nello stesso tempo, foriera di rischi per la crescita della nostra economia, che è sostenuta per lo più dalla ripresa della domanda interna e dei consumi delle famiglie.Dopo anni di stagnazione, infatti, l'Italia è tornata a crescere e i conti sono tornati in equilibrio. Con il DPEF dello scorso anno era stato stabilito di portare il deficit al 2 8 per cento del PIL. Pur decidendo di destinare alla spesa per lo sviluppo e l'equità sociale 4.131 milioni di euro, per l'anno 2007 il deficit si è stabilizzato al 2,5 per cento. Si tratta, per l'Italia, di un traguardo migliore di quello prefissato.Invece no! I sacerdoti del rigore, i guardiani del rispetto assoluto dei parametri europei di bilancio, sono in campo a sentenziare che non è sufficiente destinare tutto l'extragettito al risanamento, oltre ad una nuova e ulteriore manovra di una decina di miliardi di euro per portare nel 2008 il deficit all' 1,4 per cento del prodotto interno lordo. Il rischio concreto sarebbe quello di deprimere la ripresa in atto e realizzare il risanamento a prezzo di un vero e proprio deserto sociale. Il Governo con il provvedimento in discussione e con l'impostazione data al DPEF ha scelto una strada diversa, destinando alla spesa 4.131 milioni di euro e scegliendo di non praticare alcuna manovra correttiva per il 2008.Si tratta di una linea appropriata e prudente, che trova il pieno consenso di Sinistra democratica, per niente avventurista perché l'Italia rimane abbondantemente dentro il percorso concordato in sede europea, anzi realizza una accelerazione rispetto a quanto concordato e sottoscritto dal Governo Berlusconi nel 2005. Ci troviamo all'interno del processo di azzeramento del deficit entro il 2011, ma abbiamo scelto di raggiungere tale obiettivo attraverso una strada più compatibile con la situazione italiana e maggiormente realistica, tenendo conto delle condizioni economiche e sociali esistenti nel nostro Paese e considerando altresì il grande sforzo di aggiustamento strutturale già effettuato nell'anno scorso con la legge finanziaria per l'anno 2007.Il corposo contenuto del provvedimento in discussione e gli interventi che realizza sul fronte della spesa in termini di equità e sviluppo costituiscono un tassello significativo della seconda fase dell'azione di Governo, che finalmente inizia ad evidenziarsi.Provvedimenti per la crescita del potere di acquisto dei ceti deboli, piena operatività del cuneo fiscale anche per la parte relativa ai lavoratori dipendenti, accordo con gli autonomi sugli studi di settore, firma del contratto per il pubblico impiego e nuovo contratto per gli statali, assunzione dei precari nella pubblica amministrazione e, in particolare, nella scuola, provvedimenti per le liberalizzazioni in economia, approvazione al Senato della legge sulla giustizia per evitare l'entrata in vigore della controriforma Castelli, accordo con le parti sociali per l'aumento delle pensioni minime: un percorso sufficientemente delineato nella direzione dell'attuazione di un organico disegno riformatore che tuttavia, per essere compiuto e pienamente avvertito dal Paese, richiede che si concluda positivamente la trattativa con il sindacato relativa all'età pensionabile e al superamento dello scalone. Si tratta di un impegno preso con gli elettori e di un punto decisivo, per tanti aspetti simbolico, per affermare che i diritti e la vita delle persone restano indipendenti rispetto alla compatibilità finanziaria.Giungere al più presto ad un soddisfacente accordo senza rinvii a settembre sarebbe un segnale importante verso il mondo del lavoro dipendente, sempre chiamato a farsi carico della necessità del Paese senza reali contropartite.Sarebbe un successo importante dell'azione del Governo nella sua interezza. Altro che cedimento alla sinistra e ai sindacati, come ha affermato qualche bizzoso Ministro interessato a partecipare al torneo dei volenterosi e dei coraggiosi!Il Governo vada davanti e respinga il ricatto di chi vuole contrapporre gli anziani ai giovani, le pensioni alla lotta al precariato. Serve un accordo sulle pensioni e serve il superamento della legge n. 30 del 2003 per ridare dignità e diritti all'insieme del mondo del lavoro dipendente.Il lavoro svolto in Commissione bilancio è stato positivo, perché ha consentito di migliorare e ampliare l'impianto del provvedimento. Per tale motivo anch'io voglio ringraziare il relatore e il presidente della Commissione e voglio anche dare atto all'opposizione di un atteggiamento, tutto sommato, positivo.E’ stata aumentata la disponibilità di fondi per acquisizioni di beni e servizi a favore delle forze di sicurezza e per i vigili del fuoco fino a 100 milioni di euro ed è stato precisato che essa è riferita alle esigenze che si pongono sul’intero territorio nazionale, senza preclusione di alcuna area. Sono stati introdotti provvedimenti in materia di concessione di contributi alle imprese ( L. 488) per le crisi imprenditoriali, per i contratti d’area e per i patti territoriali. Sono state assegnate maggiori risorse alla scuola, in particolare per sopperire alle supplenze e alle diverse necessità.Tutto questo si somma a quanto era contenuto fin dalla originaria stesura e cioè :- maggiori fondi per la protezione civile, per finanziare il servizio civile, per l’edilizia universitaria, per l’Università e la ricerca, per l’occupazione, per le aree sottoutilizzate, per la sicurezza del mare e la pesca, per le politiche sociali, per l’ANAS, per le ferrovie, per le Poste e diversi altri interventi.- Un corposo intervento di carattere espansivo volto a perseguire equità e sviluppo, ecco cosa rappresenta il decreto legge n. 81.Concludendo il gruppo Sinistra Democratica condivide le misure proposte ed è favorevole alla conversione in legge del decreto-legge.
*Deputato SD-Capogruppo Commissione Bilancio Camera dei Deputati