Sinistra democratica per il Socialismo Europeo è un movimento politico organizzato che si richiama agli ideali del socialismo e alle tradizioni culturali della sinistra che hanno contribuito alla fondazione della Repubblica democratica. L'obiettivo di avviare un ampio processo unitario, che in prospettiva coinvolga tutta la sinistra italiana nella costruzione di una nuova più grande forza politica, costituisce la ragion d'essere del movimento.

martedì 25 dicembre 2007

Qual è la maggioranza?

"La maggioranza del paese non è lei".Per un momento nell'aula consiliare c'è un silenzio surreale.Il lei in questione è Vito bossone,il primo cittadino,a pronunciare queste parole che pesano come un macigno sui rapporti di forza nel governo cittadino è invece il capogruppo di maggioranza Antonio Bossone.Sul piatto del confronto il mancato inserimento di un punto all'ordine del gioorno del Consiglio Comunale,questione ritenuta "gravissima"dal capoghruppo Bossone,che ha avvisato il primo cittadino "Il sindaco resta intoccabile,rispettiamo la sua prerogativa di scegliere la squadra,ma la maggioranza siamo noi!Per cui si tolga dalla testa l'idea di poter scherzare".Un avvertimento precispo,che ha sancito la nascita di un asse tra i nove consiglieri che hanno firmatyo l'odg di Bossoner,ma non solo,hanno chioesto al sindaco di "rimettere la politica nel suo ruolo decisionale,ovvero il Consiglio."Vito Bossone dal canto suo ha assicurato che quel punto sarà sicuramernte rispettato,anzi che a breve ci saranno tutti gli adempimenti necessari."Il gruppo di minoranza "Patto Civico per Lauro" non può fare a meno di rilevare la natura squisitamente strumentale della seduta di oggi convocata non per affrontare e trovare soluzioni ai gravi problemi del paese ma soltanto come passaggio nel regolamento di conti all'interno della maggioranza."Così,dopo aver letto in apertura di seduta il documento sottoscritto dai quattro colleghi del Patto Civico,Pasquale Coluccie il gruppo di minoranza ha abbandonato l'aula.La censura verso l'atteggiamento della maggioranza è forte "tale atteggiamento è un assoluto disprezzo nei confronti della minoranza e delle sue legittime prerogative oltre che un'aperta violazione di legge."Una scelta quella del gruppo di minoranza che viene contestata dai consiglieri della maggioranbza.E' Antonio Bossone,capogruppo di maggioranza ad usare parole forti di critica al comportamento assunto in aula da Moschiano e i suoi uomini."Preferiamo restare qui-ha detto Bossone-nel luogo della politica dove si affrontano i problemi della gente."Più sarcastico il primo cittadino Vito Bossone "Colucci sfugge,perchè vuol declamare la sua poesia,senza accettare repliche."
dal corriere dell'irpinia

giovedì 13 dicembre 2007

La Binetti e l'integralismo cattolico


Riflessione Nel nostro paese viene violato costantemente il principio di laicità dello Stato e disatteso l'articolo 7 della Costituzione Italiana, in questo come in altri casi, come sull' ICI per i beni ecclesiastici commerciali e non di culto, sulla questione dell'8 per mille, e soprattutto sulle libertà ed diritti civili individuali (Pacs-Dico-Cus, fecondazione assistita ecc.)

Nell'articolo di fondo di Repubblica domenica 9/11 Eugenio Scalfari tratta, nella prima parte, il "caso Binetti" e lo tratta con intelligenza, serietà e signorilità, da par suo. Tuttavia trovo necessario fare alcune osservazioni, perché mi sembra che Scalfari pecchi di ottimismo (forse per la sua estrema correttezza).Egli scrive:"La Binetti ed i valori da lei rappresentati..... dovranno a loro volta venir contaminati dai valori della laicità".Benissimo, sarebbe un'ottima cosa se fra portatori di valori diversi potesse crearsi una sorta di relazione biunivoca (contamino e vengo contaminato, anche se la parola non mi piace molto), se da un reciproco ascolto e rispetto per le legittime differenze derivasse una mediazione alta, come la Politica scritta con la maiuscola richiederebbe: salvo che oggi viviamo una politica tutta in lettere minuscole di dimensioni microbiche. Ma invece i cattolici ritengono di avere, loro soli, la verità assoluta, e tutto il resto non vale niente, pertanto nessuna contaminazione e neanche ascolto. Non a caso sotto questo papato le grandi aperture del Concilio Vaticano secondo sono scomparse e addirittura rinnegate.Secondo punto. A proposito delle istruzioni ricevute dal segretario della CEI e messe in atto dalla senatrice, Scalfari scrive: "La Binetti ha l'obbligo di dirci la verità su questo punto essenziale".Ebbene, non succederà così perché per i cattolici l'obbedienza alle gerarchie è l'obbligo primario, ed una bugia "a fin di bene" si cancella rapidamente con la confessione, magari anche senza che le sia comminata la penitenza! E' chiaro che la senatrice del PD (ancora per poco, spero: siamo ben oltre il caso di coscienza!)) antepone l'obbligo di obbedienza alle gerarchie ecclesiastiche al dovere di osservare e rispettare la Costituzione della Repubblica Italiana. In nome della quale occupa quella posizione. Vergogna! Che differenza rispetto ad uno degli aborriti (da lei, suppongo) comunisti, come Turigliatto, persona coerente e rispettabile.Il senatore cattolico Tonini su Il Riformista del 11/12 fa una distinzione, che appare assolutamente pretestuosa, fra i casi Binetti e Turigliatto in base al diverso contenuto dei due provvedimenti non votati dai suddetti senatori."Il rischio è che alla fine il dissenso cattolico appaia meno grave, e più legittimo, di quello laico" commenta il giornalista Alessandro Calvi. Non solo, ma se di caso di coscienza si tratta, commento io, non si vede perché sia diverso farlo sulla camera da letto (perché su questa si basa l'omofobia) piuttosto che sulla guerra in Afghanistan.Infine, e secondo me questa è la questione più grave, nel nostro paese viene violato costantemente il principio di laicità dello Stato e disatteso l'articolo 7 della Costituzione Italiana, in questo come in altri casi, come sull' ICI per i beni ecclesiastici commerciali e non di culto, sulla questione dell'8 per mille, e soprattutto sulle libertà ed diritti civili individuali (Pacs-Dico-Cus, fecondazione assistita ecc.).L'art.7 Cost. I°comma recita: "Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani", cioè sono due ordinamenti giuridici originari coesistenti, che non derivano la propria giustificazione ed il proprio fondamento da altro, per cui la loro giuridicità non abbisogna di riconoscimento alcuno, e pertanto ambedue sovrani. E questo non può valere a senso unico nè rendere tollerabili indebite interferenze, come invece si verifica in politica da parte dei cattolici.Per tutta la mia vita facendo politica di sinistra ho avuto grande rispetto per i cattolici, ma non ne ho per gli integralisti, che non sono solo fra i Talebani.


Dichiarazioni di intenti


Noi, donne e uomini che abbiamo partecipato all’Assemblea generale della sinistra e degli ecologisti, siamo impegnati nella costruzione di un nuovo soggetto della sinistra e degli ecologisti: unitario, plurale, federativo. L’Italia moderna, nata dalla Costituzione repubblicana, democratica ed antifascista, ha bisogno di una sinistra politica rinnovata. Il mondo chiama a nuove culture critiche, che conservano la memoria del passato e tengono lo sguardo rivolto al futuro.Questi sono i nostri principi: uguaglianza, giustizia, libertà; pace, dialogo di civiltà; valore del lavoro e del sapere; centralità dell’ambiente; laicità dello Stato; critica dei modelli patriarcali e maschilisti.Il soggetto della sinistra e degli ecologisti oggi parte. Crescerà attraverso un processo popolare, democratico e partecipato, aperto alle adesioni collettive e singole, per radicarsi nella storia del Paese. L’ambizione è quella di costituire non una forza minoritaria, ma una forza grande ed autonoma, capace di competere per l’egemonia, influente nella vita della società e dello Stato, che pesi nella realtà politico-sociale del centrosinistra. Un soggetto capace di contrastare le derive populiste e plebiscitarie, figlie di una politica debole e della separazione tra potere e cittadini. Un protagonista in Italia, interno ai movimenti, collegato ai gruppi e ai partiti più importanti della sinistra e dell’ambientalismo in Europa.La sinistra/l’arcobaleno che vogliamo è del lavoro e dell’ambiente. La globalizzazione liberista si è retta su una doppia svalorizzazione: del lavoro umano e delle risorse naturali. La riduzione a merce provoca la doppia rottura degli equilibri sociali e degli equilibri ambientali. Intollerabile crescita delle diseguaglianze e insostenibili cambiamenti climatici hanno una comune origine e portano alla stessa risposta: un altro mondo è possibile.Mettere in valore l’ambiente e il lavoro (in tutte le sue forme, da quelle oggi più ripetitive alle più creative) è il cuore di un pensiero nuovo, che non rinuncia a coltivare in questo mondo la speranza umana. In Occidente, ciò comporta innanzitutto alzare la qualità del lavoro, combattere il precariato, modificare gli stili di vita, contrastare la discriminazione verso le donne.Comporta la difesa e il rinnovamento dello Stato sociale, e la progettazione di una riforma più grande di quella che portò allo Stato sociale: una società non consumista, un’economia non dissipativa ed ecologica, una tecnologia più evoluta. Un nuovo inventario dei beni comuni dell’umanità: acqua, cibo, salute, conoscenza. La conoscenza deve crescere ed essere distribuita: impossibile, senza la libertà della cultura, dell’informazione, della scienza e della ricerca, e senza la lotta conseguente contro le regressioni tribali, etniche, nazionaliste, fondamentaliste. Il dialogo tra culture e civiltà diverse, aperto a nuove scritture universalistiche dei diritti sociali e dei principi di libertà, è tanto più essenziale nell’epoca delle grandi migrazioni, del web e della comunicazione globale.La sinistra/l’arcobaleno che vogliamo è della pace. Lo spirito della guerra minaccia l’umanità. Ecco di nuovo la corsa al riarmo: cresce vertiginosamente la spesa per armamenti convenzionali, chimici, batteriologici, nucleari. Saltano le firme sui Trattati di riduzione e controllo degli armamenti. L’Europa è uno degli epicentri della corsa. Ora, è il momento di fermarla. La pace, che ha visto scendere in campo il più grande movimento di massa del dopoguerra, particolarmente in occasione della guerra irakena, è la carta vincente. La pace è possibile in un mondo multipolare. I fatti hanno già dimostrato che il mondo non è governabile da un unico centro di comando. Anche per questo c’è bisogno di un’ Europa più forte ed autonoma.La sinistra/l’arcobaleno che vogliamo è delle libertà individuali e collettive. Le libertà possono crescere solo in uno Stato laico. Per questo la laicità dello Stato è un bene non negoziabile. Uno Stato laico riconosce le forme di vita e gli orientamenti sessuali di tutte e di tutti. Si regge sul rispetto di tutti i sistemi di idee, di tutte le concezioni religiose, di tutte le visioni del mondo. Combatte l’omofobia e il maschilismo. Assume dal femminismo la critica delle strutture patriarcali e il principio della democrazia di genere. Crea le condizioni sociali e istituzionali per rendere effettivi i diritti e le scelte libere di tutte e di tutti.La sinistra/l’arcobaleno che vogliamo guarda ad una nuova stagione della democrazia italiana. Pronta ad assumersi, oggi e in futuro, responsabilità di governo, od esercitare la sua funzione dall’opposizione. I temi all’ordine del giorno sembrano “autorità, governabilità, decisione”, non si vede che quelli veri sono l’autorevolezza e la legittimazione, una nuova capacità di rappresentanza politica, in un rapporto dialettico con l’autonomia della rappresentanza sociale, a partire dai grandi sindacati di categoria e confederali.La sinistra/l’arcobaleno contribuirà a rinnovare il sistema politico e le forme della partecipazione democratica, contrasterà l’antico trasformismo. Se c’è declino italiano, esso dipende dal corporativismo, dal dilagare del privilegio e dell’ineguaglianza; dalla debole innovazione, dalla perdita di coesione, dalla diffusa illegalità; dalla perdita della capacità di indignarsi verso quello stato di violenza assoluta che si chiama mafia, ‘ndrangheta, camorra; dall’oblio della questione morale. Riformare la democrazia e la politica vuol dire nutrire di valori un progetto di società.Noi, partecipanti all’Assemblea generale della sinistra e degli ecologisti, ci rivolgiamo alle forze politiche, ai gruppi organizzati, ai movimenti, al popolo della sinistra, a tutte le singole persone che vogliono partecipare attivamente alla costruzione del nuovo soggetto federativo. In una discussione aperta e libera sulle idee, gli obiettivi, i programmi, le forme di organizzazione e di rappresentanza.Venite, diventate parte di un progetto che può cambiare profondamente la situazione italiana e influenzare la politica europea.

Assemblea generale della sinistra e degli ecologisti
Roma, 8/9 dicembre 2007